La persistenza del Togliattismo nel discorso pubblico italiano

Dio maledica gli anniversari! Pochi ne escono indenni. Molti ne vengono manipolati, incensati, strumentalizzati. Siamo appena riemersi dall’anniversario degasperiano, che ci ha restituito un leader volta a volta padre della Costituzione ma alfiere del (malfamato) liberismo, inventore del “centro che guarda a sinistra” ma artefice della perfida legge truffa. Ed eccoci subito al Migliore, anch’egli deceduto in agosto, dieci anni dopo. Una ricorrenza ravvicinata che, inutile a dirsi, ha provocato avventurosi parallelismi tra i due. Grandi Vecchi della Repubblica, edificatori della nuova democrazia, eredi di Cavour, eccetera.

Assonanze facili, che manipolano al tempo stesso storia e memoria. Perché, se la vicenda pubblica di De Gasperi finì con un taglio netto, con una sconfitta politica senza appello, con un doloroso isolamento, Togliatti sopravvisse invece a se stesso, ebbe eredi più o meno legittimi, diede un segno indelebile al partito che aveva fondato e all’egemonia culturale di cui fu il regista inarrivabile. Se De Gasperi brillò come una splendida meteora, Togliatti mise radici robuste nelle istituzioni, nel........

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