L’Italia s’è persa tra Ucraina e Medio Oriente: sta un po’ con tutti ma conta zero

Gli ottimisti diranno che, per una volta, il ceto politico che più ama discutere e dividersi, il Parlamento delle baruffe manesche, il paese delle guerre civili per finta, sembra ritrovare l’unità. Ma non sulle riforme o sul premierato o sull’autonomia regionale. E neppure, se è per questo, sulla dieta di Tamberi, l’italianità di Egonu, il testosterone di Imane Khelif. Piuttosto, il paese diventa un sol uomo quando si tratta di assumersi – o, meglio, di non assumersi – le proprie responsabilità.

Come oggi, di fronte alle guerre che infuriano a Est e nel Vicino Oriente e che sembrano mettere assieme destra e sinistra, liberali e populisti, europeisti e sovranisti, atlantisti e antioccidentali. Tutti uniti in una sorta di fuga dalla realtà. In una sorta di etica pilatesca. Come dire, ci sono e non ci sono, sono da questa parte ma sono anche........

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