L’autorizzazione a procedere e la sciagurata riforma dell’articolo 68, con il populismo non si scherza: il Parlamento tuteli le sue funzioni

Qualche tempo fa ho scritto un saggio dal titolo “L’eutanasia della democrazia”. In quel lavoro ho trattato la sciagurata riforma dell’articolo 68 della Costituzione voluta dal Parlamento del 1993. All’epoca tutti i partiti, praticamente compatti dalla destra alla sinistra, hanno espiantato dall’originale articolo 68 della Costituzione, così come previsto dai nostri “padri costituenti”, il cuore della norma: l’autorizzazione a procedere. Lo fecero sull’onda del devastante populismo dell’epoca e con i fucili puntati da un’opinione pubblica sobillata dalla magistratura militante.

La vulgata popolare era molto semplice: il politico non deve avere privilegi, è un cittadino come gli altri e dunque se commette reati deve essere subito processato. La logica è stringente e apparentemente non fa una piega. Ma appena si approfondisce la questione si rileva subito come l’autorizzazione a procedere prevista dall’originario articolo 68 della Costituzione non era certo un privilegio, ma una prerogativa del parlamentare proprio........

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