Salis e Vannacci sono solo gli ultimi casi, estremi per origini e motivazioni, di un fenomeno che parte da lontano, che ha ormai assunto dimensioni imbarazzanti, e parla – più di mille comizi anticasta – dell’inesorabile esaurimento di una funzione di guida e orientamento della vita pubblica da parte della politica. Perché questo processo si sia messo in moto è cosa da approfondire e studiare, oggi “il Riformista” lo fa affrontando il tema da diversi, qualificati punti di osservazione.
Ma il fatto è indiscutibile, come la sua conseguenza principe: agli occhi dell’opinione pubblica, una politica che, invece di esporre al giudizio degli elettori il meglio di sé, preferisce nascondersi dietro simboli........