Elon Musk, il genio disruptive e longtermista che sfida il presente e costruisce il futuro

C’è voluta una giornalista colta e non conformista come Flavia Perina, sulla Stampa di ieri, per andare oltre il muro delle banalità che da giorni ci sommerge, a proposito di Elon Musk. Mentre i quotidiani-fotocopia titolavano sulle bacchettate istituzionali (forse dovute ma quantomeno burocratiche, ci perdoni l’amato Presidente) e sulle ricadute nel giardino di casa delle esternazioni antigiudici muskiane, Flavia ha detto e spiegato – in un pezzo non privo di critiche e di interrogativi – due cose semplici, che da sole dovrebbero sommergere le chiacchiere gonfie di invidia sociale delle quali ci stiamo cibando voracemente.

La prima è che Elon Musk è un genio. E i geni fanno la differenza. A 12 (do-di-ci) anni crea e vende, per 500 dollari, il suo primo videogioco (Blastar). A 25 anni si inventa una piattaforma di guide cittadine online per i giornali (Zip2) e la rivende tre anni dopo a Compaq per 300 milioni di dollari. Con i soldi che realizza, investe in X.com, azienda di servizi finanziari che diventerà poi PayPal, acquisita da eBay nel 2002 per 1,5 miliardi di dollari. Con il terzo millennio, il giovane trentenne punta sullo spazio, e fonda SpaceX, per ridurre i costi dei........

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