Archiviata la band che inneggiò alle Br, Lorenzo Biagi: “Sono sconcertato”

Il giudice ha archiviato: “Fu solo arte provocatoria”.

(Silenzio). “Arte?”.

Arte, sì.

“Sono sconcertato. Non ho parole. Le sentenze si rispettano, ma come può, questa, non essere istigazione a delinquere?”: la domanda di Lorenzo Biagi, uno dei figli del giuslavorista Marco ucciso dalle Br a Bologna nel 2002, rimbomba fra le carte del tribunale di Torino. Un punto interrogativo che nasce dopo l’esibizione a Reggio Emilia, tre anni e mezzo fa, del gruppo musicale, ora sciolto, dei P38. Autodefinitisi “collettivo musicale artistico insurrezionale” o “trapper brigatisti”. Un punto interrogativo che cresce dopo la scelta dei giudici.

Il gruppo si esibì camuffato di passamontagna, srotolò la bandiera a cinque punte. Richiamò la barbara uccisione di Aldo Moro: “Zitto zitto pagami il riscatto, zitto zitto sei su una R4”. Ora quei 4 rapper e il presidente del circolo che li fece esibire sono usciti dal procedimento: niente vilipendio, né diffamazione.

“Questa decisione fa riflettere e crea un........

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