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Fondi tram-treno, intervista all’assessora Carlotta Bonvicini: “Ipotesi lavori nel 2030”

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08.12.2025

“La ferrovia già adesso entra dentro la stazione. Calatrava la progettò pensando a una linea tranviaria urbana, per connettere la Mediopadana alla città. Ero all’università e lui presentava il progetto al Malaguzzi, diversi anni fa. Aveva il modellino del tram...”. E fece capire che i soldi erano finiti. L’assessora Carlotta Bonvicini sospira nel ripensare alle traiettorie del grande architetto spagnolo. Strategie che poi sono le stesse della titolare della Mobilità a Reggio: interconnettere il territorio in maniera più semplice, veloce e sostenibile. Il desiderio si chiama tram-treno, la linea Rivalta-Bagnolo (appena dopo Mancasale) aspetta le risorse che meriterebbe da un po’.

I tempi, gli obiettivi alla base e i nodi da sciogliere ce li racconta proprio Bonvicini nel suo ufficio, appena rientrata da un convegno a Trento dove ha spiegato tutta la strategia. “Per pensare al nostro tram-treno ci siamo ispirati alla prima città al mondo che ha utilizzato questo sistema, Karlsruhe in Germania – puntualizza, srotolando le mappe –. Abbiamo candidato lo studio di fattibilità al terzo avviso che esce per il trasporto rapido di massa, bandito dal ministero dei Trasporti, dopo il bando per la progettazione che fu pensato quando il ministro era ancora Delrio e oltre alla ‘cura del ferro’ per le ferrovie, ebbe l’idea molto buona di dare la possibilità ai Comuni di dare gambe alle loro programmazioni”.

Quanto manca ancora?

“Se saremo nella graduatoria dei progetti finanziabili mi auguro lo sapremo entro i primi sei mesi del 2026”.

Con una risposta positiva quanto ci vorrebbe per i cantieri?

“L’ideale sarebbe partire subito con la progettazione vera e propria. Ma,........

© il Resto del Carlino