Roma, 22 dicembre 2024 – Ventuno anni fa. Due cellulari in mano – gli smartphone sarebbero arrivati un lustro dopo – la testa piegata davanti ai display, alla ricerca del numero del Presidente. Il Presidente è Giulio Andreotti. Lei è Giulia Bongiorno. Si lascia andare e grida: "E vai, assolto, assolto". Dall’altra parte c’è Andreotti, senatore a vita, imputato nel processo Pecorelli. Ripeterà, più o meno un anno dopo, sbattendo il pugno sul tavolo le stesse identiche parole. Sempre al telefono con Andreotti che nel frattempo era stato assolto definitivamente in quello che fu considerato il processo del secolo. Così entrò nelle case delle italiane e degli italiani con una versione che sarebbe diventata pressoché inedita, anche per i comportamenti e la compostezza (soprattutto fuori dall’aula) che avrebbe sempre tenuto poi. Giulia Bongiorno quando incrociò sulla sua strada Andreotti aveva 26 anni ed era........