Autonomia differenziata, l’analisi di Bruno Vespa. Dare più poteri alle Regioni? Lo prevedeva già la sinistra

Roma, 21 giugno 2024 – L’Autonomia differenziata oggi è soltanto una bandiera ideologica che cambia colore con il mutare delle stagioni politiche. È figlia della modifica costituzionale del 2001 quando D’Alema, illudendosi di sedurre Bossi tornato con Berlusconi, fece approvare con tre soli voti di maggioranza la modifica del titolo V della Carta che delega alle Regioni una enorme quantità di poteri (dalla sanità al turismo all’energia). Al referendum confermativo, la riforma passò con dieci milioni di sì contro cinque milioni di no.

La legge ordinaria approvata all’alba di mercoledì scorso e giudicata dalla sinistra una specie di colpo di Stato è la semplice applicazione di una riforma voluta dalla sinistra stessa: tanto è vero che Stefano Bonaccini, presidente del Pd e dell’Emilia-Romagna, fu lesto a chiedere autonomia su un gran numero di materie, quasi come........

© il Resto del Carlino