Verdi, la villa museo senza pace. Gli eredi al Tar contro l’esproprio. Appello al ministro Giuli: lo fermi
Piacenza, 14 settembre 2024 – Se il sommo Maestro Giuseppe Verdi ottenesse un permesso speciale di 48 ore per scendere dal Paradiso sulla terra, lui schivo e riservato ma focoso di carattere, fulminerebbe qualcuno con quel suo sguardo severo incorniciato dalla barba bianca. La sua villa di Sant’Agata di Piacenza, oggi forziere di documenti del Risorgimento, ricordi, quadri, libri, spartiti, appunti personali, da due anni è chiusa e rischia di andare in rovina perché al centro di una ingarbugliata controversia giudiziaria iniziata fra quattro pronipoti (una nel frattempo è deceduta) e oggi fra gli eredi stessi e il ministero dei beni culturali. La villa custodisce un patrimonio storico che non deve andare perduto. C’è perfino la prima versione dei Promessi Sposi autografata con dedica da Alessandro Manzoni e donata all’amico Giuseppe Verdi.
Il ministero dei beni culturali, gestione Gennaro Sangiuliano, in un primo tempo aveva promesso l’acquisto per una cifra intorno ai venti milioni trattabili, poi nella primavera scorsa ha fatto dietrofront con giravolta e senza........
© il Resto del Carlino
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