Cure dentistiche pubbliche, un miraggio per i ragazzi disabili: liste di attesa anche di due o tre anni. L’incredibile storia di Bilal
Jilali El Hakkaoui, papà di Bilal, il sedicenne in lista d’attesa per cure dentistiche
Milano – Immaginate di avere alcune carie ai denti e di dover aspettare un anno e mezzo prima di poter essere curati dal dentista. Un anno e mezzo di convivenza forzata col dolore. Un anno e mezzo di convivenza forzata anche con due paure: la paura di arrivare dal dentista con i denti in parte compromessi – perché nel mentre le carie continuano a corroderli dall’esterno e all’interno – e la paura di eventuali effetti indesiderati o collaterali dovuti all’assunzione prolungata, o a tempo alternato, di sedativi ed antibiotici. Questa è la condizione in cui si trovano attualmente Bilal, un ragazzo di 16 anni nello spettro autistico, e suo padre Jilali El Hakkaoui. È Bilal ad avere male ai denti. Sempre Bilal a dover aspettare almeno un anno e mezzo prima di poter essere curato, di potersi liberare dalle carie. Le paure, invece, sono tutte di suo padre. E altrettanto vale per il senso di impotenza. Non un caso isolato, il loro: sono tanti i minori con disabilità in attesa di cure dentistiche. Non una storia personale. Si tratta, invece, di una storia-spia dello stato in cui versano l’odontoiatria pubblica e il DAMA, un servizio prezioso e fondamentale per le persone con disabilità. Tradotto dall’inglese, l’acronimo significa “Assistenza Medica Avanzata per la Disabilità“.
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