La mossa avventata del presidente (che potrebbe costargli il posto)
Nel suo improvviso appello televisivo ai concittadini sudcoreani con cui ha annunciato lo scioccante ricorso allo stato di emergenza “per salvare la democrazia”, il presidente Yoon ha fatto una sottolineatura importante: nulla cambierà in termini di nostri impegni internazionali. Non è un aspetto marginale. La Corea del Sud non “è” semplicemente un Paese con un ruolo importante e una precisa collocazione al fianco degli Stati Uniti ed entro il perimetro del mondo occidentale, bensì “esiste” unicamente in quanto tale.
Non ci sarebbe una Corea del Sud se non ne esistesse anche una del Nord ad essa contrapposta, e questa divisione dell’unica nazione coreana è il prodotto di una guerra – combattuta tra il 1950 e il 1953 – che fu il primo conflitto aperto tra mondo libero e campo comunista dopo la Seconda guerra mondiale.
Yoon rivolge all’opposizione politica del suo Paese, che ha la maggioranza in Parlamento a Seul, l’accusa gravissima non solo di agire con l’unico vero scopo di impedirgli di svolgere il........
© Il Giornale
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