"Platini? Molto meglio Barbadillo": come andava la freccia peruviana dell'Avellino

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"Sì, d'accordo. Michel Platini è un campione, ma l'Avellino ha quel Barbadillo, uno che fa furore". Parole come macigni uscite dalle labbra di Dino Viola, indmenticabile patron della Roma e convinto estimatore dell'ala peruviana. Estate del 1982. Lui, che di nome fa Geronimo - quasi fosse un guerriero - è un idolo del Tigres, in Messico, e della nazionale. Sul metro e ottanta, una settantina di chili, cesta di capelli afro a sormontare uno sguardo che pare perennemente gioioso, come quello che del resto indossa chi sa come fare calcio.

Gli occhi di mezza Europa si spostano su di lui, anche se Barbadillo ne sa relativamente. "In America sentivamo parlare di Falcao,........

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