Un gruzzoletto di 300-350 euro al mese per una platea di almeno 10 milioni di lavoratori con redditi bassi e medio-bassi non risolverà la vita, ma nel periodo storico del ritorno dell'inflazione e nell'anno della ripresa dei vincoli del patto di stabilità, non è un risultato di poco conto. Eppure per Maurizio Landini la colpa più grave del governo Meloni è non fare niente sui salari e quindi per i lavoratori, riservando le proprie attenzioni ad altre categorie, considerate più agiate e meno bisognose.
È questa la principale motivazione alla base dello sciopero generale di venerdì scorso legato alla manovra finanziaria varata dall'esecutivo: «La questione salariale è il centro dello sciopero del 29 novembre», ha ribadito il segretario generale della Cgil, che già pensa alle prossime agitazioni, una quindicina solo a dicembre tra le quali un altro «venerdì generale», per il giorno 13. Ma una posizione di questo tipo, presa sui salari e sulle fasce più deboli dei lavoratori, alla luce di qualche consuntivo su quello che è successo nel mondo del lavoro da due anni a questa parte, appare sempre........