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Il pagellone del lunedì: implosione Napoli, milanesi imballate, caos Roma

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19.08.2024

I punti chiave

  • Lazio, s’è svegliato Castellanos (7)
  • Che bello il Torino di Vanoli (6,5)
  • Quanta confusione alla Roma (6)
  • Bologna, due punti buttati (5,5)
  • Inter, Thuram non basta (5,5)
  • Milan, basta con gli esperimenti (5)
  • La Viola di Palladino è già in crisi (5)
  • Napoli, un rumorosissimo crollo (3)

La Serie A riprende dopo un’estate affollata da Europei, Coppa America, Olimpiadi e le solite, stucchevoli baruffe chiozzotte del calciomercato. Gli abbonamenti per le pay tv sono sempre più cari, lo spezzatino regna sovrano, le polemiche arbitrali pure e la sensazione è che il massimo campionato italiano sia fedele alla massima del Gattopardo: cambiare tutto perché non cambi niente. Una cosa che è bene che non cambi è il nostro appuntamento settimanale con il meglio ed il peggio del pallone tricolore. Vi promettiamo onestà intellettuale, una penna ancora più affilata ma, più che altro, di non prenderci mai troppo sul serio. Benvenuti al primo pagellone del lunedì della nuova stagione di Serie A: ci sarà parecchio da divertirsi.

Lazio, s’è svegliato Castellanos (7)

Iniziare la stagione dopo l’ennesima rifondazione ed i tanti, forse troppi addii importanti non è certo il massimo della vita ma la Lazio arrivava circondata da molta curiosità. Quando la cappellata di Rovella consegna al Venezia un insperato vantaggio, ti aspetti che l’undici di Baroni sbandi e rischi l’imbarcata. La Lazio, invece, ha il merito di cambiare pelle, adattarsi e ribaltare senza troppi problemi la partita, confermando un cinismo ed una solidità insperata a questo punto della stagione. Provedel non è esente da colpe, Lazzari e Casale rischiano un po’ troppo e, se Gytkjaer fosse stato in serata, anche Romagnoli avrebbe faticato di più, come peraltro Marusic. Per fortuna c’è il solito Guendouzi a correre come un matto e recuperare palloni su palloni.

Le cose migliorano parecchio dalla cintola in su, dove le Aquile si stanno ritrovando: se Noslin è ancora poco efficace, Dele-Bashiru è tanto versatile quanto efficace in entrambe le fasi ma la differenza la fa sempre Zaccagni. L’azzurro si dimostra in forma e niente affatto intimorito dalla fascia da capitano: gelido dagli undici metri, avrebbe potuto fare ancora meglio con un po’ più di coraggio nell’uno contro uno. La notizia migliore arriva dal Taty Castellanos, che sembra rifiorito da quando è uscito dal cono d’ombra di Ciro Immobile: l’argentino è finalmente cattivo, cinico quanto basta e capace di gettarsi alle spalle gli errori, continuando come se niente fosse. Gol, rigore guadagnato e due legni nella ripresa: se il Taty si sveglia davvero sono dolori per tutti.

Che bello il Torino di Vanoli (6,5)

Presentarsi a San Siro con una tifoseria in rivolta, un calciomercato inesistente ed un’infermeria stracolma non è certo il massimo per un tecnico che finora la Serie A l’aveva vista solo in televisione. Il debutto del Toro di Paolo Vanoli, invece, è di quelli che si fatica a dimenticare: una prova attenta, di carattere, concreta quanto basta per mandare in tilt il Diavolo che, forse, si era presentato con un po’ di supponenza. Una volta tanto, sarebbe il caso di dimenticare il risultato: la prova del Torino meritava ampiamente i tre punti, persi solo per un eccesso di prudenza nel finale, quando la gara sembrava chiusa a tripla mandata. Questo non dovrebbe far dimenticare il fatto che i granata........

© Il Giornale


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