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Guareschi e la doppia confessione di Peppone e don Camillo, il racconto che spiega come trovare un vero amico

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20.10.2024
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Mi è tornato tra le mani in questi giorni un libro che mi era stato regalato da un amico come segno di riconciliazione dopo una brutta discussione: Mondo piccolo di Giovannino Guareschi. Come dedica aveva scritto un aforisma del giornalista Dino Basili: «Sarò tuo amico se». «Lascia stare. Io sono amico nonostante». Aveva poi evidenziato una pagina dove si narra di un confessionale. Oggi voglio condividere questo dono.

Una sera, mentre Don Camillo tornava in canonica, un uomo intabarrato gli era arrivato alle spalle schizzando da una siepe e gli aveva dato una robusta suonata con un palo. «Cosa debbo fare?» aveva chiesto don Camillo al Crocifisso. «Spennellati la schiena con un po' d'olio sbattuto nell'acqua e statti zitto. Bisogna perdonare chi ci offende». «Va bene - aveva obiettato - Qui però si tratta di legnate, non di offese. Voi dovete poi tener presente che legnando me che sono il vostro ministro, hanno recato offesa a voi. Io lo faccio più per voi che per me». «E io non ho forse perdonato chi mi ha inchiodato sulla croce?». «Con voi non si può ragionare. Sia fatta la vostra volontà. Però ricordatevi che se quelli, imbaldanziti dal mio silenzio, mi spaccheranno la zucca la responsabilità........

© Il Giornale


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