Un cambio di marcia nella lotta ad Israele. È quanto promette Hezbollah a 24 ore dall'eliminazione del capo di Hamas, Yahya Sinwar, e a poche settimane dalla decimazione della propria classe dirigente. Ma bisogna capire se si tratti di verità o semplice propaganda. Anche perché nessuno sa se il Partito di Dio disponga di altre marce. O se il padrino iraniano sia disposto ad offrirgliele. Per ora le armi di Teheran stentano ad attraversare il confine siriano. E i pasdaran pronti, a parole, a dar manforte ai combattenti sciiti nel sud del Libano per ora non si vedono. In tutto ciò, quanto resta della dirigenza di Hezbollah incomincia a nutrire dubbi sulle reali intenzioni di Teheran. Dubbi non infondati, visto che in questo momento la Repubblica Islamica sembra più interessata a garantire la sopravvivenza del proprio regime che a correre in soccorso dei propri alleati.
A questi dubbi s'aggiungono le........