l Movimento non si muove più. Sta fermo. Si è arenato. È incagliato nelle sabbie mobili di un assemblearismo da liceo occupato (con o senza k) che certifica la sua definitiva trasformazione in un Partito Democratico di serie B, per impatto politico e soprattutto per numeri, come hanno certificato le elezioni regionali dello scorso fine settimana. E il gruppetto di contestatori che, nel nome dei fondatori Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ha subitaneamente contestato Giuseppe Conte, consolida l'idea della assoluta normalizzazione del Movimento che voleva scassare la cosa pubblica e ha finito per farsi del male da solo. Ora c'è pure l'ennesima fronda interna. L'assemblea costituente si chiama Nova, ma è fin troppo facile pensare che sia una supernova, una grande eruzione cutanea di tutti i traumi che scorrono sotto la pelle dei 5 Stelle. Il partito della contestazione che si auto contesta sembra l'immagine che ci restituirebbe la più efficiente delle intelligenze artificiali se le chiedessimo: «come sta il Movimento Cinque Stelle?». Ma ci sono molti paradossi che vanno in scena in questa assise movimentista che altro non è che un........