A volte il paradosso nel nostro Paese supera i confini della realtà. È il caso del documento dato alla luce ieri dal comitato centrale dell'associazione magistrati, che già nel nome richiama un organismo classico dei partiti comunisti di un tempo. Nel testo la politica - cioè il governo e la sua maggioranza - viene accusata in sintesi di attaccare «i giudici per screditarli e assoggettarli». Ora chiunque abbia avuto la fortuna, e per alcuni versi la pena, di vivere o studiare gli ultimi trenta quaranta anni di storia del Paese, o magari si prendesse la briga di rileggere le cronache di questi decenni, avrebbe la conferma che è vero l'esatto contrario: cioè che è stato il potere giudiziario a condizionare e in casi non rari ad assoggettare la politica. Basta ricordare il numero di crisi di governo e di defenestrazioni di ministri provocate da inchieste giudiziarie che poi non hanno avuto alcun esito. A cominciare dal primo governo Berlusconi che andò in crisi per un avviso di garanzia che poi portò ad un nulla di........