Inflazione, crollo del rublo e sanzioni americane. A Mosca si impenna "l'indice dell'insalata russa"

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Per gli economisti l'ultimo segnale che c'è qualcosa che non va è arrivato con l'andamento del rublo: in una settimana a perso oltre l'11% precipitando fino a quota 113 (con un lieve recupero ieri) contro il dollaro, quasi ai livelli dell'inizio invasione. Colpa, certo, dell'inasprirsi della situazione bellica con il via libera agli Atacms Usa sul territorio russo e con le dure rappresaglie del Cremlino. Ma anche frutto di una novità tecnica: le sanzioni americane contro Gazprombank, che si avviano a inaridire l'unico (o quanto meno il più importante) canale di comunicazione finanziaria rimasto tra Mosca e il resto del mondo. Alla banca era affidato il compito di raccogliere i pagamenti dei Paesi occidentali che ancora compravano il gas ex sovietico. Ora anche questa strada è stata chiusa, con il risultato che per l'economia russa sarà ancora più difficile approvvigionarsi di valuta pregiata.

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