Il documentario mostra che formidabile band avesse assemblato l'ex Beatles, imboccando la strada di un rock’n’roll elettrico e grintoso, nel quale spiccavano le sue performance di vocalist e la sua maestria di scrittura
Nel 1974 Paul McCartney ha 32 anni e un colossale passato dietro le spalle, col naufragio dei Beatles lontano quasi un lustro e il fardello delle responsabilità dello scioglimento che ancora gli viene addossato, con conseguente esilio scozzese, sull’orlo di un esaurimento nervoso. L’effetto per Paul è la scoperta della famiglia come salvifico rifugio dalle polemiche e, consumato il lutto, il repentino avvio d’una nuova carriera solistica che ribadirà come per lui vivere senza musica sia impossibile. Seguono cinque album a raffica, colmi di ottime nuove composizioni e di altre più trascurabili e quindi l’idea di rimettere su una band, come fanno i ragazzini dopo che ne hanno appena sciolta un’altra. L’iniziativa si evolve nel girovagare su un autobus in giro per il Regno Unito, con cani e bambini a bordo e con un partner fedele come Denny Laine, reduce dai Moody Blues, per una serie di apparizioni in sperduti locali della provincia.
Sono questi gli esordi dei Wings, la band di Paul e Linda, e all’inizio la stampa non è generosa: c’era bisogno di far saltare per aria un’istituzione nazionale come i Beatles, che dava lustro alla musica inglese, per lanciare questa........