I tabù che Meloni deve superare per cambiare il suo rapporto con le banche 

Gli istituti bancari sono spesso bersaglio dei populisti perché accusati di avidità e inefficienza: la ragione è data dalla loro natura, ovvero mediare tra interessi opposti di depositanti e prestatori. Restano comunque servizi essenziali, che meriterebbero una maggiore serietà politica dalle istituzioni

Le banche sono sempre state impopolari, quindi abituale bersaglio dei populisti di ogni natura e origine. E i populismi vanno crescendo nelle democrazie moderne. Prendersela con le banche è facile, sono avide, sono inefficienti, sono sorde e cieche di fronte ai bisogni del popolo. Queste accuse e altre sono state scagliate contro le banche anche in epoche storiche lontane. In parte le accuse avevano, e hanno, un fondamento: il comportamento di molte banche nei confronti della loro clientela e del paese intero che le ospita a volte è detestabile, ma non mi pare che esse compiano azioni peggiori di quelle attribuibili al resto delle imprese capitalistiche, ai tanti uncle Scrooge di dickensiana memoria che hanno abitato per secoli l’immaginario della gente comune. Dunque ci dev’essere una ragione intrinseca, oggettiva, che spieghi questa impopolarità.

Il fatto è che una banca, intendo una banca tradizionale che raccoglie depositi e fa prestiti, è un intermediario puro che si frappone fra due opposte categorie di clienti: coloro che le forniscono la materia........

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