"All’obitorio della nostra università c’era un cadavere. Era morto, ma ha aperto gli occhi e ha cercato di alzarsi!", diceva un terrorizzato professor Grimes nella scena madre del film "La notte dei morti viventi". È la stessa scena che lunedì notte devono aver vissuto tutti i riformisti del Pd
Lunedì, interno notte. Per uno zerovirgola il centrosinistra ha appena vinto le elezioni in Sardegna. Partono a batteria le dichiarazioni di giubilo nel Pd. “Viva l’alleanza con i 5 stelle. È la strada giusta. Con Conte come nel 2019”. Vibra il telefonino di Dario Franceschini, che ha appena twittato ed è a casa davanti alla TV. Lui è il papà (e la mamma) del governo Conte II. Messaggio: ma con i Cinque stelle ammazzate i riformisti, gli dicono. E lui: “C’è posto per tutti”. Sì, bisogna vedere dove...
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Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.
"All’obitorio della nostra università c’era un cadavere. Era morto, ma ha aperto gli occhi e ha cercato di alzarsi!", diceva un terrorizzato professor Grimes nella scena madre del film "La notte dei morti viventi". È la stessa scena che lunedì notte devono aver vissuto tutti i riformisti del Pd
Lunedì, interno notte. Per uno zerovirgola il centrosinistra........