Lo storico Marc Knobel spiega perché il boicottaggio della candidata israeliana all’Eurovision e di Israele è pericoloso, scrive il Point
Nella mia vita, mi è capitato molto raramente di guardare l’Eurovision. Ma questa volta ero letteralmente incollato al televisore. Perché aspettavo con una certa trepidazione l’esibizione della giovane e talentuosa artista israeliana Eden Golan. Per diversi giorni ho visto crescere questa tensione percettibile e di cui i media hanno parlato. La valanga di dichiarazioni e tweet incendiari che chiedevano di bandire Eden dall’Eurovision. Tutta la coorte di Insoumis, islamisti di sinistra e altri si è unita, mentre i social si scatenavano. Come se il mondo fosse migliore se a questa giovane ventenne fosse impedito di cantare. Ho detto proprio cantare, non tenere un comizio elettorale. La punizione (collettiva) si è abbattuta su di lei, senza appello. Il suo imperdonabile crimine? Essere israeliana. La sua doppia punizione? Dover parlare delle sofferenze perpetrate dai terroristi di Hamas contro gli israeliani il 7 ottobre 2023. Una valanga di........