Il ceo Sam Altman si mostra più realista e annuncia i progressi di GPT-5 nei prossimi anni. E sul futuro delle IA dice: “Nessuno sa cosa succederà”

OpenAI sta lavorando con il Pentagono per sviluppare “strumenti per la cybersicurezza” a partire dalle sue intelligenze artificiali. La notizia è arrivata ufficialmente martedì durante il World Economic Forum di Davos anche se i dubbi circolavano dal 10 gennaio, quando OpenAI aveva cambiato alcune parole del suo regolamento interno, che vietava l’utilizzo delle IA per “attività che hanno alto rischio di causare danno fisico”, come lo “sviluppo d’armi” e in generale il “settore militare”. Termini che hanno lasciato il posto a parole più vaghe e blande, in modo da aprire la strada al nuovo cliente.

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OpenAI a Davos dà il via alla collaborazione con la Difesa americana

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