Voi ne fate una questione di soldi, per noi è la possibilità di vivere. Il grido di Kyiv rimbomba più forte del vuoto lasciato dai russi

Ogni centimetro del territorio ucraino sanguina. Le ferite sono ovunque, si aprono, si richiudono, si riaprono sotto l’attacco indefesso dell’esercito di Vladimir Putin che da settecentotrenta giorni inganna, manipola, terrorizza e ammazza. Gli ucraini scelgono di ricucire quel che possono e di lasciare le ferite dove servono, perché il dovere di essere testimoni, di ricordare, ha dato una curvatura nuova al loro spirito, ognuno ha preso un impegno nei confronti della propria terra e del proprio popolo. Per questo si alterna la casa ricostruita con quella distrutta: per darsi un futuro senza dimenticare cosa c’era prima che la furia russa s’abbattesse su ogni angolo di vita ucraina. I cimiteri si allargano per ospitare “l’ala degli eroi”, i funerali scandiscono le giornate, ogni giorno, tutti i giorni, più si va verso l’est e verso il sud prede della Russia, più la devastazione si fa macerie e rottami.

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Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi

La voce è l’unica arma che gli ucraini non devono chiedere agli alleati

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Ogni centimetro del territorio ucraino sanguina. Le ferite sono ovunque, si aprono, si richiudono, si riaprono sotto l’attacco indefesso dell’esercito di Vladimir Putin che da settecentotrenta giorni inganna, manipola, terrorizza e ammazza. Gli ucraini scelgono di ricucire........

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