Il romance va: negli Usa le vendite sono salite del 52 per cento, anche grazie agli adattamenti seriali. In Italia, con l’aiuto delle BookToker, conquista le classifiche

I lettori – le lettrici – hanno diritto al lieto fine. Premessa discutibile, per chi non se la sente di espungere dai propri godimenti librari “Anna Karenina” o “Madame Bovary”. Se per delirio la consideriamo accettabile, ne deriva che i lettori – le lettrici – hanno diritto a librerie dove trovare storie di loro gusto. Ora chiamate “romance”, per nobilitare l’antico genere dei romanzi rosa, con spregio della storia letteraria. Vale la pena di ripeterlo: prima c’era il “romance”, considerato un ferrovecchio quando entra in scena il più moderno e variato “romanzo”. Sono i romance, nella loro versioni cavalleresche e sentimentali, a rovinare la vita di Don Chisciotte e di Emma Bovary.

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Lupi mannari, vampiri e sesso: da TikTok ora passa il “romantasy”

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