Là dove c’era Djokovic ora c’è Jannik: nessuno risponde come lui. E gli altri cominciano ad avere paura

Prima di Novak Djokovic, in maniera indiscutibile quella di Andre Agassi era considerata la miglior risposta al servizio di tutta la storia del tennis. O almeno, del tennis moderno. Il giocatore di Las Vegas si piazzava lì poco oltre la linea di fondo campo, seguiva il movimento del servizio avversario. E bum: con puntuale scelta di tempo anticipava un movimento schietto del piatto corde della racchetta sulla pallina, rispedendola dall’altra parte della rete con un’accelerazione repentina. Per gli altri, era mortale. In questo preciso momento, dopo che ha battuto Djokovic in semifinale agli Australian Open, c’è qualcuno che potrebbe negare a Jannik Sinner il titolo di miglior risponditore del circuito? Chiamatelo pure la muraglia della Val Pusteria, che quanto più gli tiri forte più violentemente ti rimpalla. Come quando da piccolo, allenato da Riccardo Piatti, lo lasciavano per ore a schiaffeggiare di colpi il muro con una rete finta disegnata a metà altezza. Prova empirica se n’è avuta all’alba di venerdì mattina, quando immergendo qualche zolletta di zucchero nel caffè noi appassionati di tennis (e non solo) abbiamo sobbalzato, rischiando di macchiare le coperte e le federe dei cuscini. Ci siamo chiesti: ma da quand’è che l’altoatesino è diventato più forte del numero uno al mondo nel ributtare sempre la palla dall’altra parte, trasformando la difesa in contrattacco?

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Ecco come Sinner si sta prendendo il mondo del tennis |

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Là dove c’era Djokovic ora c’è Jannik: nessuno risponde come lui. E gli altri cominciano ad avere paura

Prima di Novak Djokovic, in maniera indiscutibile quella di Andre Agassi era considerata la miglior risposta al servizio di tutta la storia del tennis. O almeno, del tennis moderno. Il giocatore di Las Vegas si piazzava lì poco oltre la linea di fondo campo, seguiva il movimento del servizio........

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