Nel suo ultimo libro la scrittrice dà dimostrazione di tutti i suoi trucchi sofistici: tra falsi dilemmi, petizioni di principio e temi trattati solo per sollecitare l’empatia del lettore

Tanti anni fa il filosofo Emanuele Severino, piccato perché avevano infilato il suo profilo in un saggio sui nemici della modernità, obiettò che non era legittimo costruire classi di oggetti sulla base di una loro proprietà negativa, e corredò la sua obiezione con un esempio (che oggi non passerebbe il test della correttezza politica, ma tant’è): raggruppare i filosofi antimoderni, diceva, è come mettere insieme “misogini, preti cattolici, pederasti e donne (normali)” in quanto contrari “al congiungimento sessuale con le donne”. Al che Paolo Rossi, l’autore del saggio incriminato, gli lanciò una replica esilarante: “Appresi in quell’anno (e ne feci tesoro) che parlare di piante acotiledoni o di animali invertebrati o della classe degli agnati (che comprende 42 specie viventi di pesci) o di particelle prive di massa è frutto di gravissimi fraintendimenti e causa di funesti errori”.

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“Who's afraid of gender?". L'ultimo libro della filosofa Judith Butler è un campionario di fallacie

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Tanti anni fa il filosofo Emanuele Severino, piccato perché avevano infilato il suo profilo in un saggio sui nemici della........

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