L’europarlamentare espulso per insulti al segretario rilancia: “Più che cretino, dovevo chiamarlo mona: Matteo ha perso ogni credibilità e usurpato il partito. La batosta delle europee sarà la sua condanna: con o senza tessera, noi della Lega Nord ci faremo trovare pronti”

Ha la dignità dell’uomo sul patibolo. “Solo che il condannato a morte non sono io oggi. Ma Salvini domani”. Gianantonio Da Re è stato appena espulso dalla Lega, dopo 42 anni di militanza. Rimpianti? “Assolutamente no: stavano solo aspettando. Ed è un provvedimento che mettevo serenamente in conto nelle mie esternazioni. Siccome il segretario non risponde al telefono, in un modo o nell’altro volevo esortarlo a modificare la sua linea comportamentale”. Decisivo quel ‘cretino’, sganciatogli a mezzo stampa. “Forse dovevo dargli del mona”. Maledetto italiano. “Dalle nostre parti non è un'offesa. E la mia è una critica politica, mica alla persona. Le scorse europee erano state la grande vittoria di Salvini: se poi non avesse combinato tutte quelle cagate, dal Papeete in poi, oggi saremmo un altro partito”. Ovvero? “Consenso, credibilità, valori integri. Tutto ciò che ormai abbiamo perso. Peggio di così un leader non poteva fare: io lo dico, ma mi sento in buona compagnia”.

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“Salvini mi ha cacciato ma sarà la vecchia Lega a mandare via lui”. Parla Da Re

“Salvini mi ha cacciato ma sarà la vecchia Lega a mandare via lui”. Parla Da Re

L’europarlamentare espulso per insulti al segretario rilancia: “Più che cretino, dovevo chiamarlo mona: Matteo ha perso ogni credibilità e usurpato il partito. La batosta delle europee sarà la sua condanna: con o senza tessera, noi della Lega Nord ci faremo trovare pronti”

Ha la dignità dell’uomo sul patibolo. “Solo che il condannato a morte non sono........

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