Zaia dà il via libera alla rivolta nella Lega contro il segretario: basta imposizioni. E il suo assessore Federico Caner spiega: "Noi abbiamo sempre lavorato per un candidato veneto militante. Invece ci ritroviamo Vannacci. Se qualcuno pensa di imporci altre candidati dall’alto, beh: casca male”

Non c’è nemmeno più bisogno di scomodare il bulldog Marcato. “Se anche dopo le europee qualcuno pensa di imporci candidati dall’alto, beh: casca male”. A dirlo al Foglio è un altro assessore di Zaia: Federico Caner, una colomba della Liga. “Noi abbiamo sempre lavorato per un candidato veneto militante. Invece ci ritroviamo Vannacci”. Non veneto, non leghista. “Col nostro partito non c’entra nulla”, gli fa eco Gianpaolo Bottacin, altro assessore, altro serenissimo moderato. E’ l’effetto Zaia, che in questi giorni ha dichiarato “di sentirsi un peccatore a votarlo”. E il rompete le righe del doge ora scatena l’effetto a valanga. Si sfogano i dissidenti, si accodano tutti gli altri. “A Luca non piace bruciarsi con frasi a caldo, ma quando parla lascia sempre il segno”, gongolano i suoi. Voci fuori dal coro non ce ne sono più: “Basta imposizioni”. Salvini nel nord-est è più solo del suo generale.

Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo

"Dopo le europee decideremo noi”. La Liga veneta dà l'ultimatum a Salvini

"Dopo le europee decideremo noi”. La Liga veneta dà l'ultimatum a Salvini

Zaia dà il via libera alla rivolta nella Lega contro il segretario: basta imposizioni. E il suo assessore Federico Caner spiega: "Noi abbiamo sempre lavorato per un candidato veneto militante. Invece ci ritroviamo Vannacci. Se qualcuno pensa di imporci altre candidati dall’alto, beh: casca male”

Non c’è nemmeno più bisogno di scomodare il........

© Il Foglio