Tod’s finanzia il restauro delle facciate di Palazzo Marino. Con molte differenze strategiche e politiche rispetto all’intervento sul Colosseo di molti anni fa

Nel momento in cui il gruppo Tod’s ha annunciato, con conferenza stampa last minute, il finanziamento di 2,5 milioni per il restauro delle facciate di palazzo Marino, sedici mesi di lavoro previsto, logo sui teloni ampiamente contemplato, il primo pensiero che sia venuto a chiunque sia dotato di un filo di memoria è stato quanto siano cambiati i tempi rispetto al primo, grande progetto di sostegno di Diego della Valle per la salvaguardia delle opere pubbliche nazionali, e per la precisione dell’Anfiteatro Flavio. Il Colosseo, secondo denominazione medievale. Accadeva quasi quindici anni fa, l’investimento era pari a 25 milioni in due tranches, l’Italia non era ancora scesa a patti con l’opportunità, per non dire l’esigenza, di offrire un corrispettivo adeguato in termini di immagine ai privati che le permettono di mantenere il primo patrimonio artistico mondiale all’altezza della sua fama e dei pur troppo numerosi turisti che vengono ad ammirarlo.

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Restauri: ora allo sponsor si concede il logo in facciata

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