Fenomenologia di una fascia d'età troppo spesso sottaciuta, per la quale il pensiero esistenziale è un lusso ed è finita per diventare un'eccezionale incassatrice di colpi sempre nuovi
Si dovrebbe parlare di noi. Quelli che non interessano a nessuno. Abbiamo visto due secoli, l’uno contro l’altro disarmato ma con parecchia crisi economica e noi lì in mezzo a cercare di studiare, trovare lavori, amori e affitti stabili.
Ci siamo rassegnati a farci chiamare come più garba ai più giovani, Millennial, X, non s’è capito bene dove dobbiamo metterci e se stiamo dando fastidio. Più facili gli estremi, li trovi subito sulla cartina geografica sociale: da una parte i boomer, gli ottusi imbecilli, gli orrendi privilegiati, dinosauri inquinatori padri nostri e certa origine di tutti i mali del mondo. Dall’altra i venti-quasi-trentenni smarginati, tutti i guai sono i loro, infelici, senza amore, woke, senza figli perché Milano costa, in burn out e turn over per vedere se al prossimo lavoro l’ambiente è migliore, cosa-ci-avete-fatto-stronzi!
Lì in mezzo, in educato silenzio e con una rassegnazione nuova di zecca, eccoci. C’è una force tranquille, anzi una fragilité tranquille di inizio quarantenni con una caratteristica riconoscibile e nessun attributo evidente: ci svenano di tasse, tasse a perdita........