Il prossimo, probabile, primo ministro britannico è stato anche parte del team legale incaricato di preparare il ricorso del Cav. alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo
Poco più di dieci anni fa, in un tempo neppure troppo lontano, l’uomo che tutti i sondaggi indicano come il prossimo prime minister britannico era uno degli avvocati più importanti del Regno Unito, ma non solo. Era parte del team legale incaricato di preparare il ricorso di Silvio Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo sullo spinosissimo caso della condanna a quattro anni, di cui uno condonato, per frode fiscale nei confronti dell’ex premier, che gli costò tra le altre cose il seggio da senatore. Era il primo agosto 2013, gli avvocati agirono poco dopo – la loro memoria è datata 25 settembre 2014 – ma solo nel maggio del 2021 la Corte rispose facendo all’Italia dieci domande e chiedendo se Silvio Berlusconi avesse “avuto diritto a un processo equo” e se avesse “beneficiato di una procedura davanti a un tribunale indipendente, imparziale e costituito per legge”, disponendo anche “del tempo necessario alla preparazione della sua difesa”.
Questo il risultato tardivo del lavoro fatto da Keir Starmer insieme a Niccolò Ghedini, Franco Coppi, Andrea Saccucci, Giulio Nascimbene e un........