Crolla l'affluenza alle elezioni presidenziali, meno del 40 per cento degli aventi diritto ha votato. Il riformista Pezeshkian in vantaggio, ma la competizione rimane accesa tra tensioni e dichiarazioni che suonano come annunci di guerra
In Iran l’affluenza diminuisce ogni volta che i cittadini sono chiamati alle urne. Questa volta è stata del trentanove per centro, soltanto dieci anni fa era attorno all’ottanta per cento. Alle elezioni presidenziali di venerdì sono andati a votare ventiquattro milioni di persone su circa sessanta milioni di aventi diritto, così è stato battuto il record negativo delle presidenziali del 2021 – quelle vinte da Ebrahim Raisi, l’ex presidente morto un mese fa nello schianto con l’elicottero – che erano state le meno partecipate della storia della Repubblica islamica fino a quel momento. Masoud Pezeshkian, il candidato mogio del fronte riformista, è arrivato primo con un milione di voti in più di Saeed Jalili, il più........