Le parole della studiosa Robin DiAngelo sulla Cappella Sistina hanno lasciato indifferenti i media tradizionali. In Italia sono state accolte con qualche sbadiglio. La sua teoria antirazzista sembra infatti un'infernale macchina per darsi sempre ragione
Sorpresa: non ha fatto notizia la dichiarazione di Robin DiAngelo, studiosa americana di teoria critica della razza, secondo cui la scena della creazione nella Cappella Sistina è l’epitome della convergenza fra suprematismo bianco e patriarcato. Eppure c’erano tutti gli ingredienti giusti: un’accademica di gran moda, il cui libro White fragility è stato tradotto in tutto il mondo; un’icona artistica globale, presente alla mente di chiunque, con gli indici di Dio e dell’uomo che si toccano; un’interpretazione inedita e spiazzante ma che utilizza due termini in gran voga per rileggere il passato con gli occhi di oggi.
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Le parole della studiosa Robin DiAngelo sulla Cappella Sistina hanno lasciato indifferenti i media tradizionali. In Italia sono state accolte con qualche sbadiglio. La sua teoria antirazzista sembra infatti un'infernale macchina per darsi sempre ragione........