Nel lager artico a duemila km da Mosca, non può impensierire i giorni di Putin, chissà le notti. L’ironia è la risorsa dell'oppositore contro l’infima misura del satrapo del Cremlino

Una Russia può vantare di avere un regime carcerario dei più ripugnanti della terra, e lo ha di nuovo largamente adibito, oltre che al lavoro forzato, al ricattatorio reclutamento per la guerra. Un’altra Russia può ancora vantare prigionieri fra i più lucidi e coraggiosi della terra. Alexey Navalny è il più famoso fra loro. I prigionieri, specialmente quelli resi più eminenti per il proprio comportamento e per l’attenzione che riescono a riscuotere dall’universo dei liberi, sanno di doversi guardare dalla lamentela, da ogni tono che li faccia apparire vittime invece che resistenti, combattenti. Si obbligano a farlo per i propri cari e per il pubblico.

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I messaggi di Navalny, Babbo Natale che fa i regali ai cattivi

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