Nessuna nuova sanzione disciplinare per i magistrati, almeno per il momento. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sulle “Misure urgenti in materia di giustizia” ma senza la nuova previsione in materia di illeciti disciplinari per le toghe, che era stata inserita in una bozza circolata nei giorni precedenti. Il nuovo testo si compone di dieci articoli che vanno dalle elezioni dei Consigli giudiziari all’edilizia penitenziaria, passando per le procedure di controllo sui braccialetti elettronici. L’articolo 4, che nella prima stesura conteneva l’inedita fattispecie disciplinare, ora reca “Disposizioni in materia di corsi di formazione per incarichi direttivi e semidirettivi”.
La riunione di governo, dunque, durata appena quindici minuti, sembra aver suggellato il lavoro delle diplomazie di Esecutivo e magistratura, che nelle ultime ore hanno cercato di raggiungere una tregua. Via Arenula e Palazzo Chigi da una parte e Anm dall’altra si sono confrontati su una norma che sarebbe stata percepita dalle toghe come troppo punitiva, lesiva della loro libertà d’espressione, sancita dall’articolo 21 della Carta e dai limiti già previsti da Consulta, Cassazione e codice etico dell’Associazione magistrati. La modifica, che si........