Al Csm Carbone si schiera contro il divorzio giudici-pm. Sinistra e destra “unite”

C’è una cosa sulla quale l’asse Area-Magistratura indipendente e i laici di centrodestra del Csm sono d’accordo: la proposta B, quella che introduceva i punteggi per determinare il candidato più adatto ad occupare un ruolo direttivo o semidirettivo, sarebbe in linea con la riforma della separazione delle carriere. Un’affermazione che spiega le inedite alleanze createsi nel plenum straordinario di martedì - proprio nel giorno in cui la Commissione Affari costituzionali piazzava il primo mattone per la riforma -, che ha decretato la vittoria della proposta A per il nuovo Testo unico della magistratura. Proposta che, di fatto, mantiene il massimo della discrezionalità - origine, secondo i sostenitori dell’altro testo, di tutti i mali della magistratura -, introducendo qualche piccolo correttivo. Come raccontato sull’edizione di ieri, la sorpresa non è stata solo l’accordo (ormai arcinoto) tra le due correnti maggioritarie, solitamente disposte ai lati opposti della barricata in plenum e, secondo i rumors, giustificato anche da patti elettorali in vista del rinnovo delle cariche dell’Anm.

A colpire è stato soprattutto, il voto comune tra laici di centrodestra e gli acerrimi nemici di Magistratura democratica, bersaglio polemico del governo nelle ultime settimane, entrambi schierati con la proposta B. Ma i motivi di tale scelta di campo sarebbero completamente diversi. Secondo i laici di centrodestra, infatti, sarebbe stata quella disegnata dalla proposta B la strada giusta per stemperare il potere delle correnti, in un’ottica, però, di revisione dell’organo di governo autonomo che rientrerebbe appieno nei piani della maggioranza di governo.

Per Md, Unicost, gli indipendenti Roberto Fontana e Andrea........

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