A giudicare da ciò che è avvenuto in Parlamento nelle ultime ore, nell'apericena di maggioranza di domenica sera a casa Meloni le questioni politiche devono aver lasciato ben presto il passo alla visione della finale di Coppa Davis. Se l'obiettivo della premier Giorgia Meloni, infatti, era quello di smussare gli angoli vivi tra i punti di vista di Antonio Tajani e quelli di Matteo Salvini su una serie di questioni, a partire dalla Manovra, va detto che per il momento si è ben lungi dal raggiungerlo.
Nel giro di 24 ore si è assistito a una serie di rinvii, di defezioni e di parole dette a mezza bocca (e talvolta a tutta bocca) tra i due soci di minoranza del centrodestra, che hanno contraddetto nella lettere e nello spirito quanto la presidente del Consiglio aveva chiesto ai suoi alleati, e cioè di non dare l'impressione di una coalizione litigiosa. E in effetti i due vicepremier stanno dando non l'impressione, bensì la certezza che in questo momento il centrodestra è diviso praticamente su tutto.
Sia sulle questioni per le quali è plausibile immaginare una ricomposizione (vedi dl fiscale e legge di Bilancio) sia su quelle ben più profonde, a cui è legato il destino stesso della legislatura (vedi autonomia differenziata e giustizia). Andando per ordine, si può dire che in questo momento si è nella........