Con una settimana di ritardo, dovuta a non meglio precisati problemi di natura tecnica (rispetto ai quali non sono mancate ipotesi di dissapori interni alla maggioranza sul contenuto del provvedimento), il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto flussi. Più volte, da quando si è insediata a Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni ha manifestato la propria intenzione di rimettere mano alla normativa sugli ingressi regolari dei migranti, soprattutto per ciò che riguarda il click- day, un meccanismo a suo avviso fortemente permeabile dalla criminalità organizzata. E in effetti il decreto approvato ieri, seppure in modo parziale, ha cominciato a mettere dei paletti sul cumulo di domande di regolarizzazione avanzate dai datori di lavoro. «Il nostro obiettivo», ha affermato il sottosegretario Alfredo Mantovano nella conferenza stampa che si è tenuta dopo la riunione dell'esecutivo, «è di abolire i click day, ma poiché oggi è impossibile ci arriveremo attraverso una transizione con più click day per tipologie e con la precompilazione». Come primo intervento, ha spiegato, «vi è un intento di semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e al tempo stesso di dare delle regole certe aggirabili con........