Tenere accesi i riflettori sulle più gravi violazioni dei diritti umani nei diversi scenari internazionali.
Un compito di per sé difficilissimo, reso quasi impossibile in questo periodo storico tenuto conto dell’aumentare dei conflitti armati, sia quelli tra stati nazionali, sia quelli, di più difficile lettura, che si svolgono all’interno di territori statali dove non vi è più un governo capace di garantire il controllo del territorio all’interno dei confini internazionali riconosciuti. Conflitti etnici, religiosi, spesso fomentati per garantirsi l’accaparramento di territori ricchi di rari quanto preziosi minerali.
Tale situazione non può e non deve esimerci dal continuare a monitorare, moltiplicando gli sforzi, le situazioni di rischio che affrontano i colleghi che operano in stati dove sono calpestati i principi dello stato di diritto e del giusto processo, di cui reclamano comunque il pieno rispetto quando difendono oppositori politici, dissidenti, giornalisti, attivisti dei diritti umani, esponenti della società civile.
Tra i Paesi dove maggiore è la repressione del dissenso ed è molto pericoloso esercitare in maniera libera ed indipendente la professione di avvocato vi è, come noto,........