Consulta, sinistra verso l’Aventino: «Da Meloni colpo di mano»

Si dovrà attendere il responso, insindacabile, dell’Aula per sapere se la strategia della maggioranza, e in particolare di Fratelli d’Italia, andrà in porto. E cioè se Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e “padre” del premierato, sarà eletto giudice della Corte costituzionale, riempiendo quella casella che risulta mancante da ormai undici mesi.

Allo stesso modo, soltanto al momento del voto, previsto per mezzogiorno e mezzo, sarà evidente la scelta delle opposizioni dopo le trattative frenetiche andate avanti per tutta la giornata di ieri tra chi era intenzionato da subito ad abbandonare l’Aula, come Pd, Avs e centristi e chi, come il M5S, avrebbe preferito non disertare il voto ma confluire tutti su un nome di garanzia, il cosiddetto candidato di bandiera. E se i gruppi congiunti di Camera e Senato del Pd si riuniranno di prima mattina per decidere il da farsi, i contiani potrebbero convergere su un compromesso, cioè l’entrata in Aula ma senza ritirare la scheda, così da rendere evidente la non partecipazione al voto.

Su ogni strategia pesa tuttavia anche il fatto che un eventuale candidato di bandiera potrebbe non essere del tutto tale,........

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