L’Oiad (Osservatorio degli avvocati in pericolo al quale aderisce anche il Consiglio nazionale forense), ha presentato alla Nazioni Unite il rapporto sulla situazione dell’avvocatura in Turchia. Il quadro è desolante.
I legali che difendono gli oppositori politici vengono assimilati ai loro assistiti – una vera e propria aberrazione giuridica alla quale si assiste pure nella Russia di Putin - con costanti pericoli. Processi sommari, violazione delle più elementari garanzie processuali, condanne e trattamenti disumani in carcere, tortura compresa, sono una triste realtà. I principii fondamentali di libertà di espressione e indipendenza dell’avvocatura vengono sistematicamente violati. Per questo motivo l’Oiad ha voluto sensibilizzare le Nazioni Unite rispetto ad una realtà che non può essere relegata in un angolo e sacrificata in nome di un rapporto con la Turchia di Erdogan basato solo su questioni economiche e di convenienza.
«Da diversi anni – evidenzia l’Oiad -, molti avvocati sono vittime di persecuzioni di massa, detenzioni arbitrarie e arresti per l’impegno nella difesa dei diritti fondamentali dei loro clienti. Questa situazione allarmante è aggravata dal fatto che gli avvocati sono spesso associati ai loro clienti, rendendoli vulnerabili alle rappresaglie delle........