Diritto di difesa sotto attacco. Dopo la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta, il suo difensore, Giovanni Caruso, è stato minacciato ricevendo una busta contenente alcuni proiettili. Un gesto che dimostra ancora una volta un’idea ben precisa che qualcuno vorrebbe imporre: l’autore di reati molto gravi è indifendibile e il ruolo del difensore deve essere relegato all’insignificanza.
A seguito delle minacce ricevute da Caruso, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Padova, presieduto da Francesco Rossi, è intervenuto immediatamente esprimendo al proprio iscritto la «massima solidarietà», in quanto «vittima di un ignominioso gesto intimidatorio».
L’avvocatura patavina esprime grande preoccupazione. «A fronte di un fatto di inaudita gravità – si legge in una nota del Coa -, ovvero l’aver ricevuto addirittura minacce di morte per il sol fatto di aver esercitato la funzione difensiva nel noto processo conseguente all’omicidio di Giulia Cecchettin, il Consiglio dell’Ordine, l’avvocatura tutta, non può tacere. Urge, con........