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La precarietà del “Beccaria” non si risolve sostituendo i comandanti

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10.09.2024

Il “Beccaria” di Milano è solo la punta più avanzata del malessere che attraversa le carceri e gli Istituti penali per minorenni. Nell’istituto milanese, considerato per decenni un modello, da quasi due anni si susseguono le proteste e i tentativi di evasione. A Natale del 2022 sette ragazzi, approfittando dei lavori in corso, lasciarono l'istituto, ma furono rintracciati quasi subito. L’anno successivo c’è stato un incendio doloso nell’infermeria. Domenica sono evasi tre ragazzi, scavalcando il muro di cinta: due sono fratelli e sono stati tra i promotori delle proteste nei mesi scorsi, per uno si tratta della terza volta che tenta di scappare dal penitenziario. Episodi che si ripetono ormai con cadenza quasi mensile.

Da oltre 16 anni i lavori di ristrutturazione in corso hanno precarizzato le condizioni sia dei ragazzi detenuti che del personale, contribuendo a creare un ambiente instabile e insicuro. Ad aprile scorso è salito agli onori della cronaca il caso di abusi e torture, con 13 agenti sottoposti a misure cautelari e altri 8........

© Il Dubbio


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