L’addio a Maurizio D’Ettore, Garante dei detenuti
Umanità, professionalità, generosità, disponibilità, ironia, giurista raffinato, con un grande senso delle Istituzioni. E si potrebbe continuare per molto a elencare le doti che tutti riconoscono a Felice Maurizio D’Ettore, presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, scomparso improvvisamente oggi a 64 anni all’ospedale di Locri, colpito da un infarto mentre era in vacanza con la sua famiglia.
Alla notizia della sua morte è stato un susseguirsi di messaggi di cordoglio e di ricordo dell’attività accademica, parlamentare e istituzionale del professor D’Ettorre. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha dato la notizia ufficiale, ricorda «con commozione l’integrità morale e la grande preparazione intellettuale, manifestata anche nella sua ultima funzione quale Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale».
In una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime il dolore suo e dell’esecutivo per una persone «di cui tutti abbiamo apprezzato la dedizione e la professionalità, in particolare in un momento così difficile per il mondo penitenziario». Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, D’Ettorre è stato «un uomo capace che ha dedicato la propria vita alla politica e al lavoro, come ha dimostrato anche nel suo ultimo ruolo di Garante nazionale dei detenuti». Lorenzo Fontana, presidente della Camera, rivolge «un pensiero anche a chi ha condiviso con lui il percorso lavorativo e l’impegno politico».
Nato a Napoli il 22 luglio del 1960 e laureato in giurisprudenza a Pisa, dal 2005 D’Ettore era professore ordinario di diritto privato alla Scuola di Economia e Management dell’Università di Firenze. Prima aveva insegnato anche all’Università dell’Insubria di Varese e in vari seminari organizzati da vari ordini professionali ed enti di formazione.........
© Il Dubbio
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