Ancora un suicidio in carcere: ma il governo resta sulle sue posizioni
Ormai anche la conta dei suicidi si è trasformata in qualcosa di rituale. Oggi l’ennesimo, questa volta a Rebibbia, dove un giovane detenuto di 30 anni si è impiccato nella sua cella del reparto g12 del carcere romano. Per lui non c’è stato nulla fare, nonostante i soccorsi.
Sono già 59 le persone che si sono tolte la vita in carcere dall’inizio dell’anno, alle quali vanno aggiunti i sei agenti della polizia penitenziaria che non ce l’hanno fatta più a reggere il peso della invivibilità in carcere. Sì perché, come diceva Marco Pannella, in carcere ci sono tutti sia i detenuti che i detenenti. E tutti soffrono di questa condizione ormai disperata, ben fotografata dall’ultimo rapporto dell’associazione Antigone. Al 30 giugno 2024, le carceri italiane ospitavano 61.480 detenuti a fronte di soli 51.234 posti regolamentari. Il tasso di affollamento ufficiale è del 120%, ma la situazione è ancora più grave se si considerano i posti effettivamente disponibili, infatti, tenendo conto........
© Il Dubbio
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