C’è un dato di cronaca parlamentare: la separazione delle carriere avanza, grazie all’adozione, in commissione Affari costituzionali alla Camera, del testo base. Uno snodo importante, considerato che l’iter della riforma è riferito non solo al ddl costituzionale di Carlo Nordio ma anche alle quattro proposte di legge depositate dai deputati già nel 2022.
C’è poi il dato politico: sulla giustizia il centrodestra trova senza affanni la cosiddetta quadra. Di più: realizza una convergenza che si fatica davvero a registrare su altri dossier. Basti pensare alle ambiguità che persistono, sugli obiettivi della Manovra, tra la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. O alla diversità “ontologica”, in materia di cittadinanza, tra Forza Italia e Lega. È sorprendente il grado di sintonia e piena condivisione che si registra invece nell’alleanza di governo, soprattutto da alcuni giorni a questa parte, sulla politica giudiziaria.
Intanto, i dettagli del passo compiuto a Montecitorio nella Prima commissione, presieduta dall’azzurro Nazario Pagano: la maggioranza ha deciso, con il voto contrario di Pd, M5S e Avs ma con il sostegno di Italia viva, di adottare come testo base il disegno di legge governativo. Non perché, sul “divorzio” fra giudici e pm, l’articolato di Nordio........