Come in tutte le guerre, a un’azione corrisponde una reazione. E la replica dell’Anm non si fa attendere: «I continui attacchi mediatici ai giudici che assumono decisioni sgradite al potere ci costringono a prender nuovamente parola per denunciare le ferite che questo abusato triste copione reca anzitutto alle istituzioni del Paese», si legge nella nota firmata poco fa dalla giunta esecutiva dell’Associazione magistrati. «Non si accetta l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, non si tollera che i giudici si esprimano senza assecondare la volontà ed i programmi del governo e della sua maggioranza».
È un comunicato diverso dagli altri. Non critica un singolo atto del guardasigilli Carlo Nordio, né una particolare riforma. È un contrattacco frontale alla linea della maggioranza sulla giustizia. Delle tante prese di posizione assunte negli ultimi mesi da parte della magistratura, il comunicato diffuso oggi pomeriggio è il primo che davvero riporta la dialettica fra politica e toghe al clima del ventennio berlusconiano.
L’Anm prosegue: «In attesa delle riforme........